Chi sono

i #cialtroninbici

Cialtroni in bici abbondanti e dozzinali

I Cialtroni in bici sono un’accolita di pedalatori affamati radunatisi attorno al progetto “Benessere&Salume“. Con appuntamenti a cadenza imprecisata e spesso insensata, dall’autunno 2014 in poi i cialtroni hanno seminato il terrore e a volte la curiosità dei villici in cerca di trattorie abbondanti e dozzinali, e da allora si son lasciati prendere la mano.

Negli anni molti si sono aggiunti, estendendo la comunità dei #cialtroninbici a una partecipata community fb, dove si organizzano uscite e viaggi in bici nel più rigoroso rispetto della filosofia abbondante e dozzinale.

Collezionali tuty!

 

Press

In questa sezione sono raccolte un po’ di apparizioni abbondanti e dozzinali sparse per la rete.

Interviste abbondanti e dozzinali

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Miei articoli pubblicati altrove

 

Me

Una biografia sommaria.

​All’anagrafe rispondo al nome di Claudio.

Vent’anni fa, quando girare in bici era considerato da sfigati, pedalavo su una mountain bike Legnano verde, orrenda, e facevo cose altrettanto orrende. Un giorno dell’estate 2003, con un paio di amici ci venne l’idea di organizzare un viaggio in bici. In qualche modo riuscimmo ad arrivare da Viterbo ai ditorni di Perugia in sei giorni. Da allora non ho più smesso.

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La Scottona

Recente acquisto che sostituisce l’Orso Bianchi, troppo presto sottratta da ignoti. Detta anche Bithia per le sue origini sarde, o ancora il Fancello, dal nome del negozio di acquisto, vagamente assonante con il termine “cancello“.

Scott Aspect 29” L

cambio Shimano Altus

forcella Suntour

La Surly SantaFregna

In Ciociaria, il giorno de Santa Fregna cade il 3 maggio, ed è comunemente usato per parlare di qualcosa lungamente atteso che non arriverà mai. “Quando ti arriva la bici nuova?” “Il 3 maggio, a Santa Fregna!”. Oltretutto, se dopo mesi di ricerche per la bici definitiva uno si va a impuntare e sceglie un modello che tradotto significa “Scontroso ritardatario”, mica si può lamentare più di tanto se ci mette un anno dall’acquisto alla consegna, compreso il blocco del canale di Suez.

  • telaio: Surly Straggler 2020 acciaio
  • copertoni: Marathon Mondial 700×35
  • freni: Disc Avid meccanici
  • cambio: Shimano Tiagra 2×10 (50×32, 11×32)
  • sella: Brooks Imperial

il Cane

La prima bici da corsa in carbonio, valore commerciale nullo, marca ignota dato che il precedente proprietario le aveva rimosso ogni traccia di vernice lasciando la fibra grezza esposta. Vecchiotta ma performante, si è resa complice della traversata Firenze/Roma e dei suoi 321 km!

 

  • telaio: carbonio ignoto
  • copertoni: Continental Ultra Sport 700×23
  • freni: Shimano Ultegra
  • cambio: Shimano Ultegra
  • pacco pignoni: Shimano Tiagra
  • sella: Kona

L'Orso Bianchi

Una MTB front 29″ che reca seco il passaggio verso bici migliori, o perlomeno che non ti lascia per strada. Segna il passaggio allo sterrato, allo scapicollo, al fango, al crunch-crunch sulla neve.

  • modello: Bianchi Jab 2016 Cross country front 29″
  • telaio: alluminio idroformato
  • copertoni: anteriore Toro 3″, posteriore
  • freni: disco Avid idraulici
  • forcella: Rockshock
  • cambio: Shimano XT 3×8

Iacona

abbondanti e dozzinali

Al suo attivo ha due RomaNapoli e una RomaPescara, ed è un vecchio telaio da corsa Benotto con un sacco di pezzi moderni aggiunti successivamente.

  • telaio: acciaio Benotto
  • copertoni: Continental Ultra Sport 700×23 / Schwalbe Durano 700×23
  • freni: leve Saccon + doppie leve ausiliarie ProMaxx
  • cambio: Shimano Sys

Hercules

cialtroninbici

Bici da viaggio vintage e da città. È celeste acciaio, viene dai paesi crucchi ha un telaio 60 enorme e altissimo, l’unica bici su debba stare attento a scendere e salire, perlomeno in ottica di una futura paternità.

  • telaio: acciaio cromoly Hercules
  • cambio: Shimano Sora
  • copertoni: Schwalbe Delta Cruiser 700×28
  • sella: Sella Italia

Don Matteo

Per gli amici Donma, è la penultima arrivata, acquistata a 25€ a un’asta di bici usate. L’ho rimessa a posto e riverniciata. Ha il telaio da corsa e il manubrio da Don Matteo. Quando frena emette un sibilo acuto che sembra il verso di un animale, è leggera e veloce.

Il muletto

In realtà non è mia, ma in prestito a tempo indeterminato da Berny. Dopo vari viaggi (Corsica, Austria, Maremma) e anni di onorato servizio, è un’ottima bici di scorta.

La Biancona

collalti trip hybrid

“Serve un nome che ricordi qualcosa di bianco, resistente e che ti porti lontano”.
La Biancona, ovvero la Collalti Trip Hybrid. È lei che mi accompagna in tutti i miei viaggi dal 2012. Porta addosso tutti i trofei di viaggio, gli adesivi che la ricoprono quasi interamente. Anche lei è stata rubata due volte e due volte ritrovata. Penso neanche i ladri la vogliano più, coperta di adesivi com’è. Nessun pezzo originale a parte il telaio, e il valore dei pezzi montati negli anni supera di gran lunga quello della bici al momento dell’acquisto.

  • telaio: alluminio (Collalti)
  • cerchi: Shimano Deore
  • cambio: Shimano Tourney
  • copertoni: Schwalbe Marathon 700×35 / Schwalbe Kojak 700×35
  • sella: SMP Trk Man
  • freni: mini V-brake davanti, Saccon ganascia dietro
  • portapacchi: Rack Radon
  • pedali: misti flat/SPD (SPD 500)

Aquilante

Mala bestia!“, bella e infedele. È un destriero vecchio, leggero e veloce, ma capriccioso. Mi lascia a piedi spesso. La uso soprattutto per Roma quando ho fretta, o in escursioni brevi. Qualsiasi movimento del corpo tu faccia, lo segue.

Nel marzo 2015 mi viene rubata nel sottoscala di casa nuova, a mo’ di benvenuto. Prima o poi la ritrovo.

La gloriosa Legnano

È stata la mia prima bici. Una mountain bike 26 acquistata a 170.000 lire a Cerenova. Me l’hanno rubata una sera del 2006 a Ostiense, forse come punizione per essere andato a vedere Giuliano Palma e i Bluebeaters. L’ho ritrovata due/tre anni dopo, per miracolo. Nel 2012 mi è stata rubata definitivamente. Da allora la sogno spesso.

Nel 2015, dopo averla sognata spesso, la ritrovo per la seconda volta, sempre in stato di abbandono, a Monteverde. È in glorioso congedo dopo avermi portato in giro in maniera fin troppo eroica nonostante la taglia ridicola per la mia statura.