#5 Il Passo Sella
Notte piuttosto fredda e decisamente umida, con la condensa esterna alla tenda che si fa rugiada.
Le minime dei 10 gradi attorno alle prime ore del mattino vengono superate grazie a minuziose tecniche di conservazione del calore corporeo nel sacco a pelo e movimenti minimi.
Un generoso strudel apre la giornata rendendo evidente la consapevolezza del passaggio di confine dal Veneto al Trentino.
Temporeggio a montare in sella, prima per lasciare alla tenda il tempo di asciugarsi dalla condensa notturna, poi per pura pigrizia. Nonostante la sveglia alle 6.30, tra operazioni post-bivacco e colazioni assaporate non mi muovo da Campitello prima delle 9.30.
Riprendo la salita verso il Pordoi per raggiungere la svolta verso il secondo passo, il Sella. Lungo la strada mi affianca una Bianchi in carbonio con sopra Alessandro, che nonostante la gamba e l’attrezzatura del tutinato non condivide proprio la filosofia della performance a tutti i costi. È ben contento di condividere la salita, lenta e rilassante per lui, un po’ più veloce del mio passo normale per me: conveniente per entrambi.
Decine di migliaia di euro ci sorpassano, roba che ti viene voglia di fare una rapina.
Nel frattempo, la tarda mattinata tiepida e la strada ombrosa lasciano scoprire a poco a poco il maestoso massiccio della Marmolada.
“Io lo odio il traffico di qui,” mi fa Alessandro mentre mi accodo al suo ritmo, “dove abito io sulle rive del lago di Garda posso pedalare per chilometri e chilometri senza auto”, ancora ignaro del fatto che sia abituato a Roma.
L’impressione che mi fa il traffico dei passi dolomitici è quello di una silenziosa e rassegnata convivenza. Di ciclisti è pieno, ma anche di bus e auto, e non è raro assistere a manovre di precisione sugli stretti tornanti (più a causa dei suv della domenica che degli autisti delle corriere, che sono abituati a ragionare in centimetri dal guardrail).
Il passo Sella è uno dei panorami più perfetti che si possano immaginare, la montagna a forma di montagna, che si fa passerella d’alta quota per i ciclisti in fila per una foto davanti al cartello. Dietro, la Marmolada e le sue tre cime osservano in silenzio prestandosi al rito dei selfie.
Poi, la discesa: serpentine e tornanti si lasciano indietro caravan e bus turistici, per aprire nuove valli e nuove pareti granitiche.