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#6 Wilkommen in Südtirol!

Partenza
Campitello di Fassa
Arrivo
Naturno
Giorno di viaggio
2
File gpx
Chilometraggio
116 Km
Dislivello in ascesa
1710 Mt
Tipologia di percorso
Paesaggio
Paese
Fondo stradale
Le mie bici
Con questo passo lascio il Trentino ed entro nel Südtirol bolzanese, e lo stacco si avverte quasi subito: sembra davvero di aver valicato i confini nazionali. Paesi col doppio nome tedesco/italiano, casette addobbate con gerani ai balconi di legno, come a rispettare ordinanze comunali per uniformità paesaggistica, sguardi chiari e rubicondi.
Val di Fassa, Val Badia, Val Gardena: attraverso nomi di posti conosciuti finora per le mele rosse o per cartoline ricevute da chi scia.
Mi fermo a pranzo a Ortisei, bomboniera tirolese dalle guglie alte e fiabesche sculture di legno. La ragazza del bar dove prendo un panino si rivolge in italiano a me e in tedesco alla collega.
“il tedesco è la tua prima lingua?”, le chiedo.
“No, in realtà è il ladino, ma lei parla solo tedesco per le origini dei genitori. Ormai si sta perdendo, lo parleranno dieci famiglie in tutto a Ortisei, ma lo studiamo a scuola come opzione”
Consumato il mio pasto su una panchina al riparo del sole, riprendo il mio cammino.
Dopo poche centinaia di metri mi attende una seconda salita, non dura come il Passo Sella ma comunque a 1600m. Al suo termine, una picchiata ancor più violenta mi catapulta in nuove valli, con nuove prospettive. Komoot mi butta su una bellissima stradina secondaria, asfaltata ma a una corsia, a malapena praticabile per l’erba appena trebbiata.
Ai lati, cascate e torrenti inquieti, qualche centinaio di metri sotto romba l’autostrada.
La attraverso sopra un ponte di legno che mi porta sulla ciclovia del Sole, 20 km di ciclabile separata a bordo fiume fino a Bolzano.
Per la prima volta da quando sono partito mi sento su un percorso europeo segnalato e censito da vari contaciclisti. Per fotografarne uno, cado di nuovo da fermo col piede sinistro incollato agli attacchi, andando ad allargare il graffio di ieri con esiti espansionistici.
Bolzano è afosa d’un’afa insopportabile, il termometro segna 34 gradi, e ci sono così tante bike lane che mi sento quasi ingabbiato. Salvifica è la pausa da Jimmy, enorme messicano con un chiosco di spremute e centrifughe a bordo strada.
Così come ci ero entrato, esco da Bolzano per un’altra ciclabile a bordo fiume, stavolta la Claudia Augusta: sorpassato da tre ciclisti sportivi che si allenano, mi metto a ruota seguendo il loro passo fino a Merano, tra i 30 e i 35 all’ora, per sfruttare la loro scia e accorciare i tempi.
Attraversata a passo più lento Merano, pago lo scotto del passo lungo: un’ultima, sottovalutata salita sulla ciclabile lungo il Rio Gardena, coi suoi tornanti al 14%, mi fiacca a 10km definitivamente.
Arrivo così lesso a Naturno, borgo quieto a due passi dal confine. La sera è decisamente più calda di ieri, pianto le tende e crollo.

Foto