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#9 Fuga dalla neve

Partenza
Bormio
Arrivo
Tirano
Giorno di viaggio
4
File gpx
Chilometraggio
40.2 Km
Dislivello in ascesa
180 Mt
Tipologia di percorso
Paesaggio
Paese
Fondo stradale
Le mie bici

Mi sveglio più tardi del solito, nel calore delle coperte del rifugio mentre fuori le raffiche di venti e pioggia imperversano.
È sabato, e hanno chiuso il passo ai veicoli a motore, per consentire di percorrerlo ai ciclisti amatori e professionisti – tra di loro, anche Cipollini.
Al tempo stesso, devo evitare il peggioramento del meteo e scendere di quota il prima possibile: la discesa sotto il temporale, i freni di Iacona e la mancanza di guanti caldi mi spaventano molto di più della salita di ieri, così decido di scendere a Bormio col bus delle 12.
Frattanto, al bar dell’hotel si radunano sportivi e l’aria si fa densa di tè caldi, cappellini Cinelli e vanaglorie sulle prestazioni di salita.
Dei ragazzi cicloturisti che sono saliti in mattinata da Bormio mi invitano al loro tavolo, sono gli unici che non parlano di tempi e medie, e hanno mountain bike con borse da turismo.
Dal bus, panoramici tornanti e torrenti in piena si perdono in un grigio piovoso. Monto così in sella a Bormio, siamo a 1300 metri e fa quasi caldo. Da qui imbocco il Sentiero Valtellina, una meravigliosa ciclabile in discesa lungo l’Adda, che oggi è particolarmente ingrossato.
Pochi chilometri fuori dal paese, infatti, trovo la strada transennata e un fuoristrada della protezione civile rimanda le auto indietro.
“Scusi posso passare con la bici? Devo andare verso Tirano”
“No, abbiamo chiuso perché le condizioni peggioreranno nelle prossime ore e prevediamo un’esondazione dell’Adda. Dovrebbe fare la statale, ma ci sono le gallerie interdette alle bici… Oppure può tornare indietro a Bormio e prendere un bus”, mi fa l’alpino dal cappello piumato della protezione civile.
“ma non c’è proprio modo? Quanto è lungo il tratto chiuso?”
“in effetti è breve, mi faccia chiamare la collega”
Passano alcuni interminabili minuti sotto lo scroscio d’acqua, poi il baffone sentenzia:
“ok, passi in fretta, che ancora si può”
Allerta arancione. Neve allo Stelvio, passo chiuso nel pomeriggio, sono passato appena in tempo. A fianco di me, il fiume è un ammasso di fango rabbioso.
Proseguo lungo la discesa del sentiero Valtellina, l’asfalto è un nastro liscio e lucido e la sensazione di scivolarci sopra è un qualcosa di primordiale che mescola metallo, carne e acqua in un ammasso umidiccio a 40 all’ora.
I posti che attraverso devono essere davvero belli, ma tutto ciò che vedo sono un grigio umido e pesante, le mani tese sulle leve freno e le gocce che mi sferzano il viso.

Foto