Un viaggio è fatto innanzitutto delle persone che scelgono di mettersi in cammino. I chilometri e il caldo sono stati la calce e la malta che hanno cementato la fratellanza e sorellanza di sette pedalatori che mai si presero troppo sul serio, impegnati com’erano a cercare cibo lungo la strada.
La bicicletta è un mezzo di trasporto onesto. Ti permette di bere e mangiare la strada, di assaporare tutto ciò che c’è tra la partenza e l’arrivo, di scoprire degli in-mezzi per i quali mai passeresti. E di scoprire, oltre alla storia, all’antropologia, alla natura, all’arte, anche la tradizione enogastronomica che rende questo Paese (il Regno Borbonico, intendo, non l’Italia) unico al mondo, incastonato com’è al centro del Mar Mediterraneo, con una zampa aggrappata all’Europa e un occhio strizzato all’Africa e al Medio Oriente. Una terra baciata e sferzata dal sole e dal vento, che ha prodotto lungo il percorso un vero e proprio menu diffuso, un gigantesco pranzo lungo quindici giorni e più di mille chilometri. Ecco quindi il menu completo di un’ipotetica tavolata che ha incantato le nostre papille gustative:
Napoli – sfogliatella – Pasticceria Lauri
Napoli – caffè – Mexico Caffè
Paestum – mozzarella di bufala – Tenuta Vannulo
Cetraro – bergamotto
Fagnano Castello – polpette al sugo, castagne
Amantea – melanzane a funghetto
Amantea – papocchie (melanzane)
Pizzo Calabro – tartufo – Bar Gelateria Ercole
tutta la Calabria – peperoncino
Tropea – cipolla rossa
Spilinga – pecorino
Joppolo – Nduja (vendita diretta)
Messina e tutta la costa sicula – pesce spada
Messina – involtini di Spatola
Messina – arancini – Rosticceria Famulari
Giarre, Bronte – pistacchio
Zafferana Etnea – pane cunzato (conduto) – Forno Le Gioie del Grano
Giarre – norma (ricotta salata)
Noto – granita di mandorla – Caffè Sicilia
Noto – arancine – A cu sa
Tutta la Sicilia – melone bianco (zuccherino di Trapani)
Sampieri – cremolato di ricotta – Bar Giunta dal 1964
Modica – cioccolato cannella e vaniglia – Antica Dolceria Bonaiuto / Antica Dolceria Rizza
Avola – vino Nero d’Avola
Partanna – cipolla dolce gigante – banchetti lungo la strada
Marinella Selinunte – brick tunisino – Trattoria il Porto
Marinella Selinunte – amaro punico
Trapani – couscous di cernia, brick – Dar El Medina
Trapani – Zibibbo di Pantelleria – Dar El Medina
Trapani – sale – saline
Trapani – Nero d’Avola e mandorla – Dar El Medina
Erice – cannoli alla ricotta – Pasticceria di Maria Grammatico
Palermo – panelle, fritti – Nni Francu u Vastiddaru
Palermo – arancine – Bar Touring
Palermo – panelle – chioschi per strada tra Ballarò e Vucciria
Palermo – fichi d’India – banchi del mercato di Ballarò
Palermo – cassata e cannoli
tutta l’isola – malvasia
ovunque – arance, limoni, pomodori
Recita un antico adagio:
“Siamo cialtroni, veniamo in pace!
Non toccheremo le vostre donne,
né tantomeno i vostri uomini,
non faremo del male ai vostri bambini,
vogliamo soltanto mangiare e pedalare.
Apriteci le vostre dispense!”
(Piero, all’ingresso di ogni centro abitato toccato lungo il viaggio)
A Piero,
Luce Dionisiaca nella Notte Apollinea,
ispiratore e concepitore della Magna Borbonica,
che entrò a gamba tesa nelle vite di astanti e semplici cialtroni
senza riguardo alcuno delle di loro reazioni
A Giancarlo,
Decano e Sommo Sherpa Prudente,
Gran Signore degli Sterrati e Ostinato Balordo
camuffato da persona rispettabile
Alle Quote Roscie,
Ad Agnese,
Occhio Silente e Implacabile,
Folletto Striato di cinquanta sfumature di rosa,
Criceto di Carbonio e paparazzo riccioluto,
A Fiorella,
Peldicarota Trés Chic,
Amante della Penitenza e Impenitente Flagellatrice,
che giammai ebbe benessere o agio da una pedalata con noi
A Giuseppe,
Borbone Insaziabile e Terrone Invitto,
Nuovo Acquisto e Lasciapassare dell’Umanità,
Amico Caro e Scheggia Impazzita
A Diego,
Ospite Inclito e Divoratore di Folle,
Gran Signore della ‘Nduja e delle Polpette,
troppo presto perso lungo il cammino,
A Massimo,
Rampichino Anarchico e Grande Scopritore di Ruralità,
Futuro Autore del Berardino,
trattato spicciolo di cicloturismo per tutte le esigenze,
la cui indole mai ingabbiata costrinse lungo la stessa via
per tappe e pause differenti.
A Banano,
divinità e nume tutelare,
grugnitore celebrativo di mediterranee donzelle.
Pedalerò per sempre, pedalerò per sempre.