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L’EPILOGO

E quando fu di fronte al mare si sentì un coglione,

perché più in là non si poteva conquistare niente

La notte viene squarciata dal frastuono del vento. Nelle colline dell’entroterra, urla ancora più forte che in mare. E il mattino successivo, gli zigzag dello scooter di Mauro mi riportano in uno scenario semiapocalittico. Mare in tempesta, arcobaleno, lungomare chiuso per parziali allagamenti. Un’imbarazzata Municipale non osa impedirmi il passaggio in bici, fino alla banchina, dove sfido la furia degli elementi per meglio apprezzarli.

Il ritorno è lungo l’abusata linea del regionale per Roma, e lungo le sue rotaie che invecchiando diventano sempre più lucide.