Notre-Dame de Monts / Talmont St.Hilaire
Primo giorno di viaggio vero e proprio, sento già l’adrenalina e la Strada che chiama. Quello di ieri era ancora una scampagnata tra amici, una gita fuori porta, da oggi in poi inizia quel concetto di precarietà e di divenire che ogni traversata di questo tipo porta con sé.
I 75 km di oggi sotto tutti a bordo dell’Atlantico, di quell’Oceano ventoso e selvaggio che oggi si mostra tranquillo alla mia destra, mentre pedalo su piste ciclabili e tratti di provinciale ombrosi. Acqua cheta rompe i ponti. Eppure questi sono i posti della Vendée Globe, di una delle regate più dure al mondo, che parte proprio da quella che è la mia meta per la serata, Les Sables d’Olonne. Si tratta di una località chic, patinata, uno di quei posti che non sono interessato a visitare e che conosco soltanto per i documentari nautici che ho tradotto.
Mi faccio largo tra spiaggia e asfalto, cercando vie poco battute ma pedalabili, e incespico tra conversazioni in francese maccheronico e deviazioni sabbiose. A tratti la costa si apre in tutta la sua selvaggia bellezza, con faraglioni che squarciano l’azzurro intenso, a tratti si mostra ordinata e composta come solo dei piccoli villaggi sull’Atlantico francese sanno essere: i primi chilometri fino a Saint-Jean-de-Monts sono immersi in una suggestiva pineta costiera, da Saint Hilaire de Riez il panorama si fa più antropizzato e balneare. L’agosto della Vandea è comunque molto diverso da quello mediterraneo: c’è sì gente al bagno, ma non ha con sé quel sapore totalizzante che porta il ferragosto italico, quello della spiaggia come religione. Qui il mare è presenza costante, ha orizzonti molto più ampi, ma non per questo si vive come noi: lo si vive sì in modo intenso, ma anche più discreto.
Mi sono dato un budget minimo per questo viaggio, e conto di spendere pochi spicci per i pranzi: rimango basito quando mi fermo per pranzo e vedo che un panino rinsecchito e scialbo con prosciutto e formaggio costa 8 euro. Specie quando pedalo, questo per me è l’antipasto della colazione.
Sono partito con questa notte di ferragosto come unica non coperta da ospitalità lungo il viaggio, dicendomi che qualcosa avrei trovato, una stanzetta, un bnb sulla strada. E invece è ferragosto pure in Vandea, specie a Les Sables d’Olonne. Tutto pieno, tutto al completo. Chiedo all’ufficio di turismo, guarda su internet, faccio varie chiamate. Alla fine trovo un posto libero a Talmont, una quindicina di chilometri più avanti. Faccio quest’ultimo tratto nella sera che avanza e si prende il suo spazio nel cielo immenso dell’estate, mentre già i grilli e le rane fanno le prove del loro concerto notturno. Oggi sono andato fuori budget per gli standard gitani che mi ero prefissato, da domani fagioli in scatola.