il GTL – un progetto
19 Dicembre 2016
Fare cicloturismo nella regione Lazio è un’attività tanto appagante quanto difficoltosa.
Appagante perché il suo patrimonio artistico, culturale, storico e naturalistico è qualcosa di unico al mondo – e non si parla soltanto di Roma, ma anche della sua provincia: dalle vestigia dell’Impero ai borghi medievali, dalle ville nobiliari e papali ai castelli, ogni paesino racconta una storia preziosa e spesso nascosta. E la varietà paesaggistica della regione è incredibile: basti pensare che in una manciata di chilometri si passa dalle pianure dell’Agro romano alla duna litoranea del Parco del Circeo, dalle cascate dell’Aniene ai rilievi appenninici in prossimità dell’Abruzzo, dalle formazioni calcaree della Tuscia alle regioni boscose dei laghi a nord di Roma.
Difficoltosa perché a questa quantità quasi ingombrante di bellezza non corrisponde un’adeguata valorizzazione del territorio, né in termini di fruizione, né tantomeno in termini di promozione: le infrastrutture cicloturistiche sono scarse, frammentarie e inadeguate, la comunicazione turistica della provincia è letteralmente soffocata dal business-Roma – che oltretutto punta sul turismo di massa più che su quello sostenibile – e molti angoli nascosti della regione sembrano abbandonati a sé stessi, godendo di quello stesso fascino che deve aver provato Gregorovius o altri tedeschi e inglesi alla scoperta del lato rustico e genuino dell’Italia nei loro Gran Tour di formazione culturale.
Percorrendo per anni i dintorni di Roma in bici, ho raccolto tanti itinerari e tracce gps, tante strade belle da fare, tanti posti belli da vedere e da far vedere. Unendo queste tracce, ne è uscito fuori un grande anello, quasi mille chilometri, un’enorme orbita con Roma come fulcro. Anzi, no, una grande ruota di bicicletta in cui il percorso era il cerchio e i raggi le tratte ferroviarie che si diramavano verso le estremità della regione.
è nato così il GTL o Gran Tour del Lazio, il progetto per una ciclovia modulare: 1000 km di percorso con partenza da e arrivo a Roma, che tocca tutti e cinque i capoluoghi regionali, suddiviso in 18 tracciati tematici che tengono conto della varietà cui si accennava sopra. La modularità del percorso è data dal fatto che ciascuna di queste 18 tappe è percorribile in giornata, ed è possibile sfruttare la rete ferroviaria regionale usando Roma come base – scegliendo quindi di percorrere una, due, dieci o diciotto tappe a seconda del tempo a disposizione e delle esigenze. Oppure, ancora, di fare un cicloviaggio “a rate”, visitando tutto l’anello in più tranche.
I 18 percorsi – spiegati in dettaglio con schede tecniche, traccia gps scaricabile e informazioni varie – sono i seguenti:
- Roma – Velletri
- Velletri – Latina
- Latina – Monte S. Biagio
- Monte S. Biagio – Minturno
- Minturno – Cassino
- Cassino – Frosinone
- Frosinone – Zagarolo
- Zagarolo – Tivoli
- Tivoli – Carsoli
- Carsoli – Rieti
- Rieti – Stimigliano
- Stimigliano – Orte
- Orte – Viterbo
- Viterbo – Tarquinia
- Tarquinia – Santa Severa
- Santa Severa – Bracciano
- Bracciano – Anguillara
- Anguillara – Roma
A loro volta, le 18 tappe sono riconducibili a 4 macro-aree o percorsi tematici:
CICLOVIA DEI LATINI – L’URBE (percorsi 18/1)
CICLOVIA DEI VOLSCI – IL MARE (percorsi 2/4)
CICLOVIA DEGLI EQUI – I MONTI (percorsi 5/10)
CICLOVIA DEGLI ETRUSCHI – I LAGHI (percorsi 11/17)
Il concetto di questa ciclovia prende a riferimento altri grandi infrastrutture come il Cammino di Santiago di Compostela, l’Avenue Verte Londra-Parigi, la via Francigena o il Grab, e tanto il logo quanto progetto e tracciato sono protetti con licenze libere Creative Commons tramite Patamu, che ne impediscono lo sfruttamento commerciale.
SCARICA L’ABSTRACT DEL PROGETTO GTL
- Claudio Mancini
- Piero Ventura
- Diego Sbarra
- Claudia Cusenza
- Agnese Samà
- Andrea Natalini