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La filosofia abbondante e dozzinale

Uno dei primi viaggi in bici fu quello in Corsica, nel 2004. È lì che iniziò tutto. Il nostro budget era limitato, più per sfida che per difficoltà oggettive, e ci rifacevamo sulla spesa. Eravamo costantemente affamati e in cerca di cibo unto e copioso, ed entravamo nei piccoli alimentari dei paesi al grido di “Abbondanti e dozzinali“. Il primato della quantità sulla qualità.

Nel corso degli anni, questo gioco tra amici che all’epoca si autodefinivano “troll” per la loro raffinatezza si è evoluto in un vero e proprio stile di vita, sintetizzabile tanto nel logo qui sopra quanto nell’immagine qui sotto. Gente è andata, gente è venuta, i troll si sono fatti grandi e sono divenuti cialtroni. Grandi solo per il suffisso in -oni. Gente poco seria, che faceva e fa cicloturismo a modo proprio.

Bici non proprio affidabili (che negli anni sono migliorate, purtroppo o per fortuna), abbigliamento non proprio sportivo, dieta non proprio salutista (anche quella ha subìto dei cambiamenti! Il tempo passa). Alle barrette energetiche abbiamo sempre preferito le birrette energetiche. Prestazioni mai sportive, ma neanche turistiche. Romantici e cinici, sognatori e disincantati. Il cialtrone non ha la struttura fisica per andare in bicicletta, eppure non lo sa e ci va lo stesso.

Essere abbondanti e dozzinali vuol dire avere come modelli di vita Fausto Coppi, Giovanni Boccaccio, Jack Kerouac e l’Uomo di Neanderthal.