A Canale Monterano in MTB
FIGLI DI MIGNONE
Un itinerario che non presenta elevate difficoltà, affascinante e fangoso, nel pieno delle terre etrusche, tra forre, tagliate e resti di necropoli dimenticate. La miriade di sentieri tra i Monti della Tolfa e il Lago di Bracciano consente di esplorare numerosi percorsi, ma quello qui proposto è di una lunghezza medio-breve ed è stato studiato per arricchire la pedalata di due momenti mistici: la città abbandonata di Canale Monterano, di cui si è parlato già qui (giro su strada) e il guado del fiume Mignone.
La partenza è dalla stazione ferroviaria di Oriolo Romano (da Roma ci vuole un’ora e mezza circa, e nel weekend c’è un treno ogni ora): entrati nel grazioso centro storico, imbocchiamo un ampio rettilineo sterrato alle spalle del centro abitato, che tra filari di alberi ci conduce fino agli impianti sportivi e al campo di rugby. Da qui ha inizio l’ippovia Oriolo-Monterano, ben segnalata da vari cartelli (gli eredi degli Etruschi ci tengono ai loro territori).
Da qui seguiamo per stradine secondarie e tagliate etrusche dei tratti di vivace discesa, che curva dopo curva ci conducono all’Antica Monterano. Di questo meraviglioso insediamento abbandonato che ha lasciato tracce etrusche, romane, medievali e napoleoniche si è già parlato, ma una pausa all’ombra della mistica atmosfera della chiesa di San Bonaventura è sempre d’obbligo.
Dalle rovine riprendiamo per qualche centinaio di metri la strada verso il paese nuovo (l’alternativa è scendere in arrampicata con le bici in spalla per un sentiero chiuso e ripido), svoltiamo a destra al primo bivio e ritroviamo lo sterrato sassoso di prima. Ora ci attende l’unico dislivello più o meno impegnativo, la salita della Bandita, che rotola attorno a una collina tra pascoli e distese fangose. Questo tratto di sentiero è chiuso e delimitato da due cancellate di legno che vanno aperte e richiuse a mano per evitare la fuoriuscita di animali al pascolo.
Usciti da quest’area, ci si apre una spianata inclinata, dominio di bovini in placida contemplazione. Qualche saliscendi ancora, passiamo il bivio per la necropoli etrusca di Ara di Tufo, dove sono visitabili ancora due o tre tombe ipogee, e ci ritroviamo al guado del fiume Mignone, che dai Monti della Tolfa si guadagna il suo passaggio verso il mare.
E qui si compie il rito iniziatico: solo dopo questo attraversamento si diventa veri figli di Mignone.
Poco dopo il sentiero confluisce nella strada provinciale per Tolfa, e da qui possiamo tornare a Manziana accettando di condividere qualche km con lo scarso traffico. Giunti in paese, abbiamo due opzioni: riprendere il treno da qui, oppure prolungare di qualche chilometro il giro con una rete di suggestivi sentieri nei pressi della ferrovia (riportati nel gpx) che conducono nei pressi del cimitero e della stazione di Bracciano. Così, tanto per arrivare a 40.