Giro del Lago di Bracciano
- difficoltà: MEDIO/FACILE
- distanza: 26 km
- superficie: strada provinciale asfaltata, poco traffico
- dislivello complessivo: 138 m
- specifiche percorso: cliccare qui
- collegamenti: Treno Regionale Roma Ostiense / Bracciano (circa 1,10h, 3,60€ + 3,50€ di trasporto bici giornaliero) per l’andata, Treno Regionale Anguillara / Roma per il ritorno (circa 55 minuti, 2,60€)
- traccia gpx: scarica
TRA BORGHI MEDIEVALI E LAGHI DELL’ALTO LAZIO
Questo itinerario è un ottimo compromesso per chi vuole godersi bei paesaggi e un itinerario relativamente lungo senza faticare troppo. I laghi e i corsi d’acqua in genere offrono, per ovvie ragioni altimetriche, percorsi quasi sempre poco impegnativi.
Il Lago di Bracciano, nei cui pressi hanno origine gli acquedotti e sorgenti che rendono Roma tanto abbondante di fontanelle e nasoni traboccanti (per chi non sa cos’è un nasone: questo link non ve lo meritate) 24 ore su 24, è una zona ricca di acqua fresca, buona e ricca di calcare (farà male, ma a me me piasce tanto). Che spreco de acqua.
Comunque sia, la zona è ben collegata con Roma dalla linea regionale (quindi bike-friendly, per usare un eufemismo generoso&esterofilo) per Viterbo, e quindi a seconda delle nostre esigenze possiamo scegliere di scendere a Cesano, ad Anguillara, a Bracciano o a Manziana. L’itinerario indicato qui parte da Bracciano e arriva alla stazione da Anguillara, per ragioni di comodità altimetrica: in questo modo si può iniziare la gita in discesa da Bracciano, girare attorno al lago dal lato nord per Trevignano lungo strade pianeggianti ed evitare di risalire terminando il giro alla stazione di Anguillara.
Bracciano è un suggestivo borgo arroccato su un poggio, e il suo castello medievale domina il panorama del lago con una certa consapevolezza tronfia. Purtroppo il percorso in questione non è dotato di piste ciclabili, ma la strada che costeggia le sponde del lago è una provinciale a due corsie non molto frequentata. Ad ogni modo, occhio alle curve che la carreggiata non è larghissima. Appena scesi dalla stazione, ci lanciamo in discesa verso lo specchio d’acqua.
L’unico tratto in salita lo affrontiamo prima di Trevignano, altro paesino di tufo molto grazioso. Le strade sono asfaltate, ma anche qui le buche non mancano. Ma il “colpevole” sono le radici degli alberi a bordo strada, per cui le nostre imprecazioni non devono (una volta tanto) essere rivolte verso amministrazioni comunali di sorta. Perdere la strada è praticamente impossibile, avendo come riferimento la SP4/a e soprattutto le acque del lago sempre sulla destra.
Giunti ad Anguillara, altra perla medievale sul cui lungolago è possibile riposarsi tra chioschi, baretti e un bel molo, c’è la possibilità di scegliere
a) se terminare qui l’escursione (come segnato sulla mappa),
b) se deviare per il vicino e meno frequentato Lago di Martignano (qui linkato c’è un altro percorso con partenza da Cesano)
c) seguire l’itinerario verso Manziana e Canale Monterano. Anzi, in quest’ultimo caso dovevate pensarci prima, leggere quest’altro articolo e partire direttamente da qui o da Bracciano, invece di girare in tondo sul laghetto.