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I Monti Simbruini in MTB

Partenza
Pereto
Arrivo
Pereto
File gpx
Chilometraggio
30.4 Km
Dislivello in ascesa
780 Mt
Tipologia di percorso
Paesaggio
Regione
Fondo stradale
Cialtroni

APPENNINO MON AMOUR

Un itinerario per MTB breve ma intenso sui Monti Simbruini, che offre paesaggi meravigliosi e presenta più varianti in base a lunghezza e difficoltà. Il giorno della nostra uscita abbiamo incontrato una notevole quantità di neve, che se da una parte ha reso tutto più affascinante e luminoso, dall’altra ha rallentato e quindi accorciato notevolmente il giro, anche a causa delle scarse ore di luce.

La partenza che abbiamo scelto è il borgo di Pereto (AQ), ma il sentiero è facilmente raggiungibile anche dalla stazione ferroviaria di Oricola-Pereto, allungando di circa 4 km (+ 4 al ritorno) di strada provinciale asfaltata. Da via Borgo Modena cominciamo ad arrampicarci per un paio di tornanti fino a imboccare Via della Montagna. Da qui in poi l’asfalto cede progressivamente il passo prima a un terreno ghiaioso, poi sassoso, infine sterrato. Durante la salita, piuttosto ripida nei primi 4/5 km poi più graduale, compaiono un paio di fontanili utili per ricaricare le borracce.

Il paesaggio dei Simbruini è incontaminato e indossa nuovi abiti a ogni curva: dal bosco autunnale e i suoi colori caldi e accesi che si riflettono nelle numerose pozzanghere, passiamo a una vegetazione più appenninica: le pozze di fango iniziano a riempirsi di piccoli iceberg, le rocce bianche tipiche dei monti dell’Italia Centrale affiorano sempre più frequenti, i contorni si fanno frastagliati.

La neve compare prima a chiazze, e con l’ascesa si fa sempre più invadente: i copertoni segnalano i numerosi cambiamenti di fondo con una sinfonia di scricchiolii, prima il suono caldo e secco dei sassi, poi quello viscido e melmoso del fango, poi quello croccante del ghiaccio e infine le varie sonorità corrispondenti alle infinite consistenze della neve. Il paesaggio regala scorci dagli ampi orizzonti, vallate estese e tratti di bosco in cui gli alberi reggono a fatica il loro peso di bianco.

L’andamento altimetrico pare placarsi e risvegliarsi di botto, concedendo ora riposo, ora impegnando la gamba (e anche le braccia, visto il fondo) fino ai circa 1500 m del valico della Madonna di Morbano, dal quale si gode di una spettacolare vista panoramica dei Simbruini. A causa delle condizioni, giunti qui in cima abbiamo deciso di tornare in discesa per la stessa strada dell’andata, ma i sentieri che solcano questa zona sono innumerevoli e variegati per lunghezza e difficoltà: ci troviamo sul crinale tra due vallate nei pressi di Vallepietra, a sinistra abbiamo Camporotondo, Cappadocia e Capistrello, mentre a destra le alture del Monte Livata e più in là Subiaco, quindi c’è soltanto l’imbarazzo della scelta.

Un consiglio per la discesa: non fate come me che ho usato una Legnano primi anni Novanta, senza forcella ammortizzata e senza freni a disco, mantenere il controllo può risultare problematico.

Foto