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I sentieri etruschi della Valle del Treja [MTB]

Partenza
Cesano Romano stazione FS
Arrivo
Cesano Romano stazione FS
File gpx
Chilometraggio
57 Km
Dislivello in ascesa
930 Mt
Tipologia di percorso
Paesaggio
Regione
Fondo stradale
Cialtroni

DA CAMPAGNANO ROMANO A CALCATA PER SENTIERI
Questo itinerario è la prosecuzione del passaggio a nord dall’Insugherata a Campagnano, e insieme ad esso fornisce una ciclovia di sentieri e strade secondarie che collega il centro di Roma a Calcata.
In uno spazio relativamente ristretto, a portata di pedale, si concentrano secoli di storia etrusca, romana e medievale, all’interno di un contesto naturale ancora vergine, perlomeno in buona parte. Si tratta di un percorso piuttosto fangoso, ma praticabile anche d’inverno, con qualche tratto un po’ impervio ma non proibitivo.

La partenza suggerita è quella dalla stazione di Cesano, facilmente raggiungibile da Roma in un’oretta. Da qui per raggiungere Campagnano si può fare un percorso più lungo e insulso, ma meno trafficato (come da traccia gpx inserita) e più affascinante, oppure scegliere la via più diretta prendendo subito via della Stazione di Cesano e riallacciandosi a via di Monte Sant’Andrea. In ogni caso tocca affrontare la salita per il borgo, che ci condurrà al punto di arrivo del precedente itinerario.

Arrivati al bel centro storico di Campagnano, occorre proseguire per Corso Vittorio Emanuele fino all’uscita dal paese, e imboccare così il primo tratto di Via Francigena, la strada battuta dai pellegrini in visita a Roma dal Nord Europa. Da qui una serie di cartelli ci guida per Calcata, attraverso uno scenario rurale ancora genuino e verace. Cani da guardia abbaiano in lontananza, disturbati dal rumore dei trattori al lavoro.
Seguendo la rete di sentieri (nella traccia gpx allegata ne abbiamo scelti due diversi all’andata e al ritorno), arriviamo alle sponde del fiume Treja, affluente minore del Tevere. Immediatamente ci si dischiude davanti un locus amoenus degno di Orazio, con rocce ricoperte del verde vivo del muschio e lambite dalle cascatelle del torrente.

Attraverso questo sterrato giungiamo fino alla provinciale Mazzano-Calcata, e per il centro di quest’ultima occorre superare soltanto il chilometro di salita asfaltata. Dopo una meritata sosta (noi consigliamo sempre il forno di Olga Parretti, come già descritto qui), si può imboccare il ripido sentiero etrusco che conduce ai piedi del blocco di tufo sul quale è adagiata la città. A meno che non si sia esperti mountain bikers (e noi non lo siamo), è consigliabile scendere a piedi, dato che alcuni tratti sono molto scoscesi.

Con Calcata che ci fa ombra, ci inoltriamo in un nuovo sentiero che attraversa il Treja su un piccolo ponte di legno e lo costeggia tornando indietro in direzione Mazzano. Attenzione al lato sinistro che dà sul fiume, perché in questo tratto non ci sono protezioni laterali e se c’è fango si rischia un tuffo nell’acqua. Attraversata di nuovo la provinciale, per il ritorno possiamo imboccare il secondo sentiero, quello sull’altro lato del Treja, e goderci l’atmosfera del boschetto che incontriamo subito dopo, coi suoi colori irreali.
Dopo aver attraversato un ponte sospeso di corde, ci attende una dura salita per Mazzano fino all’antico lavatoio, e un breve attraversamento del centro storico. Da qui possiamo scendere con altrettanta violenza (occhio agli scalini) per attraversare un antico ponte in muratura, e attraversare il Treja per l’ennesima volta.

Anche il tratto successivo presenta paesaggi di grande fascino: un paio di tagliate etrusche che fendono la roccia in prospettive impossibili ci fanno arrampicare (e qui siamo dovuti scendere, per l’impraticabilità del terreno più che per la pendenza) fino a uno dei lembi della Valle del Baccano, dalla quale è possibile una deviazione per le Cascate di Monte Gelato, set di tanti film cinematografici, non ultimo Trinità. Incontrato di nuovo il tratto di via Francigena, non ci resta che ripercorrere a ritroso la strada per Campagnano e Cesano, che è anche la stazione ferroviaria più vicina. L’unica deviazione che si può fare, ma che non ci permette comunque di evitare la salita per Campagnano, è quella che costeggia l’autodromo di Vallelunga (segnata nella traccia gpx).

Foto