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Il Lago del Salto da Carsoli a Rieti

Partenza
Carsoli stazione FS
Arrivo
Rieti stazione FS
File gpx
Chilometraggio
70 Km
Dislivello in ascesa
1040 Mt
Tipologia di percorso
Paesaggio
Regione
Fondo stradale
Cialtroni
Le mie bici

UN ITINERARIO APPENNINICO TRA L’AQUILANO E IL REATINO
Per chi ama la montagna e la parte più ruvida e meno blasonata degli Appennini, questa strada è perfetta: chilometri di curve, salite e discese carrabili (il fondo stradale non è dei migliori, ma comunque asfaltato) dove passa una macchina ogni quarto d’ora. Il punto di partenza è la stazione di Carsoli (il regionale Roma/Pescara delle 7.42 è ormai una risorsa fissa), dalla quale ci muoviamo in direzione nord, verso Pietrasecca.
Prima di raggiungere il paese, però, abbandoniamo la SS5 quater per svoltare a sinistra in una provinciale meno frequentata, la SP25, seguendo per Tufo, Pace, Leofreni. Dopo qualche km si inizia a salire, uno strappo piuttosto vivace, ma anche l’unico significativo di tutto il percorso: 14 km per 420 m di dislivello: il valico è a 1056 m e segna anche il confine tra Lazio e Abruzzo. Qui la natura ha un fascino selvatico, poco appariscente ma molto genuino.
Subito dopo inizia la discesa per Leofreni e quindi attraversiamo il borgo di Pace, una manciata di case già attraversata in viaggi precedenti, e la pendenza verso il basso si fa ancor più violenta: tornante dopo tornante perdiamo tutta la quota guadagnata per attestarci sui 540 m del meraviglioso Lago del Salto. Dal ponte pare di stare in Norvegia, e l’atmosfera è tra l’umido e il mistico.
Costeggiando le rive del lago sorpassiamo i paesi di Fiumata e Borgo San Pietro, che possono essere buoni punti di sosta, e arriviamo all’imponente diga del fiume Salto, che seguiremo lungo la gola che scava in direzione Rieti: pareti di roccia da un lato, precipizio col torrente dall’altro, leggera discesa.
A questo punto restano gli ultimi chilometri di falsopiano su una strada secondaria parallela alla superstrada Cicolana, fino ad arrivare a Rieti. Unica nota negativa: i collegamenti dei treni impongono di passare per Terni prima di tornare a Roma, allungando notevolmente tempistiche di ritorno. In alternativa si può provare a supplicare il conducente Cotral sperando che sia di buon cuore e smontare la ruota anteriore sperando che entri nel vano inferiore del bus. Oppure ingannare l’attesa fermandosi a mangiare qualcosa da Felice.

Foto