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La ciclovia dei boschi tra Trevignano e Oriolo Romano [MTB]

Partenza
Anguillara sTazione FS
Arrivo
Oriolo Romano stazione FS
File gpx
Chilometraggio
35.6 Km
Dislivello in ascesa
610 Mt
Tipologia di percorso
Paesaggio
Regione
Fondo stradale

UN ITINERARIO CICLOPEDONALE TRA I BOSCHI DELLA CALANDRINA
Questo percorso è la naturale prosecuzione di altri due itinerari già trattati: la Ciclovia dei Laghi, insieme di percorsi, sentieri e strade secondarie grazie ai quali dalla stazione di Olgiata è possibile raggiungere i laghi di Martignano e Bracciano, e il Passaggio a Nord-Ovest dell’Insugherata, che sfruttando riserve naturali e tratti di via Francigena permette di uscire vivi dal Grande Raccordo Anulare arrivando fino a Calcata.

La ciclovia dei boschi è un percorso sterrato di incredibile fascino all’ombra dei meravigliosi boschi della Calandrina, un castagneto che si atteggia a faggeta nonostante la scarsa quota (il punto più alto si trova a 511 m s.l.m.), grazie al quale è possibile raggiungere Oriolo Romano da Trevignano, sul costone nord del Lago di Bracciano.

La partenza scelta per quest’itinerario è la stazione di Anguillara Sabazia, e sfrutta in parte il percorso già recensito della Ciclovia dei Laghi: evitato il traffico dell’Anguillarese grazie ai (pochi) metri di pista ciclabile sulla destra prima dell’ingresso in paese, svoltiamo a destra all’altezza di via di Ponte delle Trave: l’incrocio è facilmente riconoscibile dalle indicazioni per il lago di Martignano e per la svolta a U che ci porta subito in una strada secondaria dall’asfalto sconnesso, e di lì al fontanile dal quale parte lo sterrato di via di Polline (davanti al fontanile staziona un contadino che vende ottima frutta).

La strada bianca ci conduce nella vallata compresa tra i due laghi, sulle sommità dei quali si stagliano fiere corna di bue, fino a confluire nel più trafficato ma panoramico lungolago di Bracciano. È questione di una manciata di km e ci ritroviamo sulla ciclabile che accompagna il nostro ingresso al bel borgo di Trevignano. All’uscita del paese, la strada in salita che conduce ai campi sportivi, via Sutri è l’unico ostacolo altimetrico che si frappone tra noi e il Bosco. Qualche tornante più in alto, e ci siamo.

La ciclovia dei laghi ne abbraccia due soltanto, quella dei boschi a malapena uno, quello della Calandrina: ma stavolta non è la quantità a essere rilevante. Il sentiero sterrato che inizia dalle indicazioni ci si schiude come un dono prezioso, in grado in aprire i polmoni col suo ossigeno e al tempo stesso di regalare fango fino alle caviglie. Thoreau ha sempre e comunque ragione:

We need the tonic of wildness…At the same time that we are earnest to explore and learn all things, we require that all things be mysterious and unexplorable, that land and sea be indefinitely wild, unsurveyed and unfathomed by us because unfathomable. We can never have enough of nature.”
― Henry David Thoreau, Walden: Or, Life in the Woods

E se si tratta di una decina scarsa di chilometri a mezz’ora da Roma, poco importa.

Il percorso sterrato ci conduce sino al cimitero di Oriolo Romano, dal quale è possibile tornare in treno, oppure imboccare l’antica via Claudia, che coi suoi lastroni di basolato romano ci conduce fino alla periferia di Bracciano passando per stazioni ferroviarie abbandonate.

Foto