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La salita dei monti della Tolfa

Partenza
Santa Severa stazione FS
Arrivo
Bracciano stazione FS
File gpx
Chilometraggio
55.6 Km
Dislivello in ascesa
1010 Mt
Tipologia di percorso
Paesaggio
Regione
Fondo stradale
Cialtroni

MONTAGNE CHE PROFUMANO DI MARE

È questa forse una delle escursioni preferite per chi brama salite solitarie nei pressi di Roma, e il borgo di Tolfa, arroccato sulla Rocca dei Frangipane, è una meta che merita certamente la fatica di arrivarci pedalando.

Il modo migliore per chi voglia evitare le trafficate vie consolari in uscita dal GRA è prendere il regionale per Civitavecchia e scendere a Santa Severa. Anche questa trasferta, specie per chi non ha idea del ritmo che terrà in salita, è consigliabile organizzarla di mattina, il prima possibile, sia per godersi il fresco della mattina, che per godersi un sontuoso pranzo in una delle trattorie di Tolfa.

Appena scesi dalla stazione di Santa Severa, ci si trova quasi di fronte la SS1 Aurelia, la prima delle vie consolari romane, suo malgrado nemica giurata dei ciclisti, perlomeno in questo primo suo tratto di uscita dall’Urbe, dove è molto trafficata. Esistono però dei brevi tratti ciclabili lato mare in prossimità dei paesi che attraversa, e si può arrivare al bivio per i monti della Tolfa (quasi) senza colpo ferire. Il bivio è praticamente impossibile da mancare, essendo la prima uscita dell’Aurelia sulla destra andando verso nord.

Da qui in poi il paesaggio migliora, la brezza marina ci sospinge lievemente da dietro tra i campi punteggiati di covoni di fieno; qualche chilometro, e inizia la salita. Si passa sotto un cavalcavia superando agevolmente l’Autostrada Roma/Civitavecchia, e il paesaggio comincia a modificarsi: i monti della Tolfa sono infatti un esempio particolare di alture dell’entroterra tirrenico che raggiungono altezze discrete (non arriviamo oltre i 500 m, tecnicamente si parla ancora di collina, ma lo stacco si fa comunque sentire) popolate di flora e fauna interessanti, anche se il sovrano incontrastato di questi pascoli resta il ruminante bue bianco.

La salita è dura e prosegue a sussulti, dà l’illusione di arrestarsi a tratti per riprendere con uno strappo più duro a sorpresa, passa stazzi e pascoli, vallate e ponti, torrenti stagionali spesso secchi o letti di ex-torrenti. Il panorama migliora di tornante in tornante. Dall’alto i falchi osservano le prede.

Foto