La scalata di Campo Imperatore dall’Aquila a Pescara
Gran, Gran Sasso / che parli con le stelle / le lacrime che asciughi son sempre quelle / Grande Sasso / conserva il tuo mistero / e ogni sogno fatto lo vivrò davvero, cantava Ivan Graziani nel 1983. Abruzzese teramano, nato all’ombra di una mole immanente e sempre costante, Ivan aveva naturalmente assimilato l’essenza della Montagna al punto da personificarla, da renderla uno spirito guida e un punto di riferimento. E il Gran Sasso, legato da leggende di ieri e da miti dell’altro ieri all’altro grande massiccio abruzzese, la Majella, porta davvero con sé un’energia immaginifica e viva sotto quello strato di granito nudo. Cima più alta del Centro Italia e degli Appennini, confine ultimo della dorsale che separa il versante tirrenico da quello adriatico, il Gran Sasso custodisce sotto di sé l’immensa piana di Campo Imperatore, un altopiano dalle caratteristiche naturalistiche praticamente uniche nel suo genere, tanto essergli valso il soprannome di Piccolo Tibet.
Questo percorso da fare in due giorni collega i due maggiori centri abruzzesi, L’Aquila e Pescara, quasi come una transumanza dannunziana in cui è tempo di migrare dagli stazzi di quota al mare, e mischia salite dure e lunghe a dolci pendii in declivio, spazi aperti a foreste oscure.
Giorno 1
- DISTANZA: 49,6 km
- ALTIMETRIA: 1760m+
- FONDO STRADALE: asfalto
- PARTENZA: L’Aquila
- ARRIVO: Campo Imperatore
- TRACCIA GPX: scarica qui
Una
Giorno 2
- DISTANZA: 94,2 km
- ALTIMETRIA: 680m+
- FONDO STRADALE: asfalto
- PARTENZA: Campo Imperatore
- ARRIVO: Pescara
- TRACCIA GPX: scarica qui