Skip to main content

L’Altipiano delle Rocche, da Avezzano all’Aquila

Partenza
Avezzano
Arrivo
L'Aquila
File gpx
Chilometraggio
64.8 Km
Dislivello in ascesa
840 Mt
Tipologia di percorso
Paesaggio
Regione
Fondo stradale
Le mie bici

LE MONTAGNE ABRUZZESI E L’ALTIPIANO DELLE ROCCHE

Una bella escursione per gli amanti della salita, che impegna non poco le gambe nel primo terzo di tracciato, per poi rilassare il ritmo con la parte centrale pianeggiante, occupata dall’incantevole conca dell’Altipiano delle Rocche, e godersi l’ebbrezza della discesa verso l’Aquila, lanciandosi nei tornanti in direzione di Ocre.

Dato che gli itinerari montani sono imprevedibili dal punto di vista meteorologico e il dislivello può rivelarsi un problema, il percorso è stato pensato nell’arco di una giornata intera dalle prime ore del mattino: si consiglia di prendere il primo treno utile da Tiburtina per essere di buon’ora d Avezzano e cominciare a pedalare il prima possibile.

Dalla stazione di Avezzano, che troneggia la piana del Fucino, una vastissima conca agricola che in epoca romana era un lago la cui bonifica è stata tentata da molti nella storia a partire da Traiano, si prende immediatamente la Tiburtina Valeria in direzione Paterno / Pescina, dove il paesaggio ancora non è spettacolare e l’andamento altimetrico grossomodo pianeggiante: a pochi chilometri sfreccia ancora la A24 verso Pescara.

Ci lasciamo alle spalle il serpentone di asfalto e TIR deviando a sinistra al bivio per Celano, e da qui comincia la salita. Pascoli e stazzi ai lati, il Fucino si allontana alle nostre spalle, davanti il massiccio della Serra di Celano, a pochi chilometri i resti romani della bellissima Alba Fucens. L’escursione altimetrica è ancora graduale, ma costante.

Dopo Celano comincia il divertimento: boschi di abeti e tornanti ci lasciano ad ammirare ansimanti panorami mozzafiato, si passa vicino Santo Jona, si sale ancora, ma una volta comparsi i cartelli dei primi residence di Ovindoli, possiamo tirare un sospiro di sollievo, il grosso del BCP è finito.

Una pausa a Ovindoli (o nei paesi successivi, a seconda dell’ora), grazioso borgo di guardia all’Altipiano delle Rocche troppo spesso confuso con centro sciistico alla moda e colonia cafona romana, è doveroso. Da qui in poi ci possiamo godere la pianura al centro di una vallata bellissima (fino a marzo/aprile e col bel tempo è possibile vedere ancora la neve sulle cime dei monti circostanti) fino alla bella Rocca di Mezzo. Il Sirente e il Velino sono lì ad assistere al nostro arrivo. Siamo a quota 1329 m., partiti dai circa 540 di Avezzano.

Passata Rocca di Mezzo, possiamo scegliere se proseguire verso il capoluogo abruzzese oppure se fare una breve deviazione per Rocca di Mezzo, per poterci così vantare di aver toccato in bici il comune più alto dell’Appennino (1434 m). Poco dopo, inizia la discesa: violenta, fisica, intensa.

Tornanti vertiginosi in direzione di Ocre mentre la sagoma dell’Aquila si avvicina rapidamente, il sudore sulla fronte si fredda rapidamente. A questo punto non resta che prendere un treno per il ritorno a Roma. Occorre però considerare con attenzione le coincidenze, dato che non esistono linee dirette l’Aquila/Roma: si può passare per Terni o per Rieti, oppure chiedere al conducente ARPA della corriera per Tiburtina la gentilezza di imbarcare la bici nel vano sottostante, se la corsa non è troppo affollata (normalmente lo fanno, in montagna ci si aiuta di più e le regole standard sono più fluide).

Foto