Tra Olbia e San Pantaleo, un anello veloce in bici da corsa
Una sgambata in bici da corsa di un paio d’ore , un tragitto bello e appagante a forma da palloncino il cui filo è la città di Olbia. La destinazione (o il senso) di questo itinerario è il pittoresco borgo di San Pantaleo, uno dei più affascinanti della zona, nonché uno dei pochi della zona a essere dotato della forma-paese.
La storia di San Pantaleo è infatti antica e recente al tempo stesso: insediamento pastorale della Gallura più genuina, fu riqualificato negli scorsi decenni fino a diventare una meta radical chic di bar alla moda e botteghe di artigianato brandizzate. Incastonata com’è tra i monti del massiccio di Cugnana, che la incornicia con le sue forme aguzze e quasi dolomitiche, San Pantaleo costituisce quasi un unicum nella geografia sarda.
Per uscire dal centro abitato di Olbia, ci tocca la SP125 Orientale Sarda, arteria non piacevole e piuttosto trafficata da affrontare a passo svelto. Alla rotatoria svoltiamo a sinistra, e dopo poche centinaia di metri la strada inizia a incresparsi verso i colli, mentre il traffico si dirada. Dopo alcuni saliscendi, proprio quando stiamo prendendo velocità sul falsopiano in discesa in direzione di Arzachena, ci tocca abbandonare la provinciale per svoltare a destra in via Stazzu lu saraghinu. Il traffico da rado diventa assente, ci ritroviamo in una conca circondata da formazioni rocciose ardite per la loro tensione continua contro la gravità. Una salita breve ma intensa ci porta quindi a San Pantaleo, e ogni metro di quota guadagnata corrisponde più o meno a milioni di anni indietro nel tempo.
Il paesaggio che la incornicia sembra infatti risalire al Cretaceo, mentre il borgo si accontenta di assomigliare al set di un western. Entriamo e usciamo dal centro abitato in un paio di curve, tra pizzerie e boutique tipiche: gli abitanti residenti sono appena 800, anche il turismo estivo la popola di molte unità in più. L’opera di rivalutazione di quello che era uno stazzo pastorale sorto attorno a una chiesa di inizio Novecento ha attirato negli anni artisti e artigiani, rendendo San Pantaleo uno dei borghi più belli di Sardegna, e mentre ormai celebre è il suo mercatino. La strada che esce dal paese in direzione della litoranea è un lungo rettilineo in falsopiano, che ci avvicina ancor più alle iconiche forme dolomitiche della Cugnana, rendendole quasi un elemento poggiato nel paesaggio da mani giganti e attente a mantenerlo in equilibrio verticale. Superato il falsopiano, si apre la striscia blu dell’orizzonte sull’arcipelago della Maddalena: uno dei mari più belli del mondo ci mette in difficoltà distraendoci dalla discesa, che in questo tratto è veloce e impegnativa per le numerose svolte. A poche centinaia di metri, troviamo una fonte di acqua squisita, in località Rocce Sarde.
Il resto del percorso è sulla litoranea e riconduce a Olbia dalla spiaggia di Pittulongu.