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3. CON COSA

3.1. L’attrezzatura

Come molte delle cose scritte sopra, anche l’attrezzatura è molto soggettiva: c’è gente che viaggia con nulla, e altra con tutto. C’è gente che viaggia con tante cose inutili e pesanti e altra che riesce a non farsi mancare nulla viaggiando leggeri come piume (io questi ultimi li ho sempre invidiati, avendo sempre riempito le mie borse di zavorre rivelatesi totalmente superflue). C’è chi ha bisogno di una serie di oggetti inseparabili e chi invece partendo fa di tutto per separarsi degli oggetti, per starsene un po’ con sé stesso.

Si pone inesorabile la dicotomia Esigenza di Leggerezza vs. Concetto di Necessario.

I parametri-base sono innanzitutto:

  • modalità di pernotto (la tenda, il materassino e il sacco a pelo sono le prime cause di ingombro)
  • stagione (il freddo impone un abbigliamento più pesante e ingombrante)
  • disponibilità e voglia di lavare il proprio cambio (farsi il bucato diminuisce notevolmente la quantità di cambi da portarsi dietro)
  • quantità di attrezzatura per le riparazioni (dove stiamo andando? Siamo così fiduciosi del fatto che negli Altipiani dell’Anatolia troverò uno smagliacatene o un copertoncino da 28?)

Va da sé che un abbigliamento tecnico – leggero, poco ingombrante e di facile asciugatura – vince nella sfida all’etto di carico in meno.

Ma in fin dei conti, tocca considerare un’ultima domanda: Quanto ci spaventa il peso? Davvero partire con quel chilo in meno vale il partire senza una borraccia piena di grappa? Abbiamo tutta questa fretta di arrivare da non poterci portare dietro nemmeno un libro?

3.2. La bici

Tanto per cambiare, anche questa è soggettiva. Questo articolo fornisce un’ottima panoramica sui tipi di bici da viaggio più diffusi, con spiegazioni tecniche che io a stento saprei dare. A seconda del grado di adattabilità (o di incoscienza, a dir si voglia), sentirai gente sostenere che si può viaggiare con qualsiasi bici e gente dire che senza una bici fatta così e così non si può viaggiare. Intanto, però, c’è gente che di fatto viaggia con qualsiasi bici. Una cosa è certa: quando si ha tutta la giornata per arrivare in un posto e l’unico limite imposto è quello della propria stanchezza, conta molto di più la comodità delle prestazioni.

I requisiti minimi di una bici da cicloturismo sono quindi i seguenti:

  • comodità: quando passi tutto il giorno sulla sella, e arrivi con la schiena rotta col pensiero di dover affrontare i km del giorno successivo, viaggiare può diventare un incubo più che quel sogno di libertà di cui parlavamo sopra. La bici da viaggio deve avere una postura comoda (manubrio, sella, misure giuste) e rilassata; a questo proposito, con gli anni mi sono abituato al manubrio da corsa e ora non riesco più a pensare a una bici da viaggio senza la piega, che consente una posizione della schiena in diagonale molto riposante per lunghe distanze;
  • resistenza: quando si viaggia carichi, si sottopone ogni componente della bici – telaio, ruote, portapacchi – a uno sforzo sovradimensionato: portare un centinaio di kg per un centinaio di km causa sovraffollamento di centinaia, ed è bene che il nostro mezzo non sia troppo delicatino, perché ogni movimento e tensione viene ingigantita da uno stress continuo.
  • una buona tripla davanti: puoi avere la migliore gamba al mondo, ma se viaggi a pieno carico non puoi affrontare le salite senza un rampichino degno di questo nome. Poi, certo, si fa tutto, ma perché soffrire di proposito? Rapporti agili e leggeri e nessuna velleità da tutinato è la prima regola della pedalata da viaggio; sono sempre più diffuse tuttavia le bici monocorona con compatta dietro, che garantiscono comunque rampichini senza bisogno di tripla.   

3.3. Componenti,  marche e feticci

  • copertoni: se ogni componente di una bici da cicloturismo deve o dovrebbe essere resistente, la priorità assoluta va ai copertoni, che saranno sottoposti a fondi stradali diversi: in linea di massima, anche qui dipende dal tipo di viaggio che si è pensato, e dalla programmazione dell’itinerario su strada, su sentieri o ibrido, ma per questo sarà utile consultare il prossimo capitolo (4.1, 4.4); i requisiti sono uno spessore non troppo sottile (tra il 25 e il 35) e una resistenza alle forature. Quando si viaggia la prima marca che viene alla mente è la Schwalbe, e i più gettonati sono senz’altro i Marathon Plus, sebbene ci sia anche chi non la pensa così. Altri copertoni usati sono i Durano, sempre della Schwalbe, i Continental, i Michelin , ma personalmente mi sono trovato benissimo con i Kojak (ancora una volta della Schwalbe), che sono totalmente lisci e leggerissimi, e costituiscono quindi un ottimo compromesso tra scorrevolezza su asfalto e agilità su sterrato (tengono bene anche con la pioggia).
  • cambio: come già detto, è necessaria almeno una tripla davanti, e un cambio resistente e agile. Sul lato tecnico non mi soffermo, se non per dire che personalmente ho sempre viaggiato con cambi economici (Shimano Tourney, Acera) e a meno che non si facciano viaggi intercontinentali possono svolgere il loro compito in maniera decente; sempre per opinione personale, mi trovo molto bene con i comandi bar-end (le leve alla fine della piega del manubrio), che di fatto liberano spazio sul manubrio per attacchi borse, luci, bandierine e cotillon.  
  • sellaBrooksBMPSelle Italia e Royal sono solo alcune delle marche più quotate.
  • portapacchi: entro certi carichi e viaggi di una certa difficoltà, è sufficiente un portapacchi tarato per il carico previsto, ma la migliore scelta per il cicloturismo è senz’altro il Tubus.  Un buon compromesso a un prezzo decisamente più basso, ma di ottima qualità è il Radon
  • borse e bagaglio: il must del cicloviaggiatore è senz’altro la coppia di borse Ortlieb, praticamente eterne e impermeabili. Ne esistono vari modelli, più innumerevoli accessori che vanno dalle borse da manubrio all’abbigliamento. Ottime ma più costose anche le Vaude, più economiche e meno resistenti le BRN, ancor più economiche ma sconsigliate le Btwin della Decathlon

3.4. Cosa portare

Quella che segue è una lista – strettamente personale anche questa – che utilizzo come modulo preimpostato ogni sera prima di una partenza (sì, ovviamente mi riduco sempre all’ultimo e altrettanto ovviamente non dormo, come i ragazzini prima di una gita). Anche se la quantità e il tipo di oggetti da portare con sé è come tutto soggettivo, può costituire una buona base di lista da integrare (e da sfoltire, a seconda di esigenze e circostanze). Per eccesso di maniacalità compulsiva e Alzhaimer galoppante, giungo a stampare la lista spuntando le cose messe in borsa, per poi passare la notte insonne col dubbio di aver effettivamente messo dentro quell’oggetto, oppure a mettere ciò che ho paura di dimenticare davanti alla porta o sulle chiavi per essere costretto a vederlo, ma non voglio rischiare di sconfinare nella psichiatria.

Va da sé che di quanto è elencato qui sotto quasi nulla è indispensabile, e raramente mi sono portato l’elenco al completo, ma valutare l’utilità effettiva di ogni oggetto in relazione al viaggio può rivelarsi utile.

ATTREZZATURA BICIcommento
borse lateralivedi 3.3, l’attrezzatura
portapacchivedi 3.3, l’attrezzatura
eventuali altre borse (manubrio, sottosella, ecc.)vedi 3.5, l’assetto di carico
ganci tirantianche se non si utilizzano in partenza, sono utili per caricare oggetti temporanei (vedi 3.5 l’assetto di carico), spesa, ecc.
catenararamente capiterà di lasciare la bici carica incustodita: ma “raramente” è più di “mai”, e di certo è più importante legare la bici che il carico. Se magari gli oggetti di valore (portafogli, cellulari, macchine fotografiche, ecc.) possono essere portati sempre dietro nella borsa da manubrio, è difficile che qualcuno voglia rubare le vostre mutande sporche. (Vedi 3.5 l’assetto di carico)
chiavi e brucoletutte quelle necessarie per la propria bici, compreso lo smontaggio dei pezzi se si prevedono trasporti in aereo o treno (vedi 4.5 Trasporti)
bomboletta gonfia e riparapuò essere visto come un disonore, in ogni caso è una pezza temporanea e un rimedio veloce: quando si è in viaggio non si sa mai che tempi e modi si avranno per cambiare una camera d’aria, e questa può essere un rimedio per accorciare i tempi e arrivare a destinazione della tappa, per poi fare le debite riparazioni a tappa completata.
camere d’aria (2 o 3)L’ideale è ricomprarne man mano che si usano le scorte, lasciandosene sempre un minimo di due sempre in borsa.
tip top + colla 
pompa 
cascoEsistono dibattiti e polemiche sull’utilità effettiva del casco nel ciclismo urbano e nel cicloturismo. Personalmente lo trovo scomodo, ma lo metto nelle discese, ovvero negli unici tratti in cui possa acquistare una velocità tale da risultare pericoloso.
olio lubrificante e sgrassatore 
smagliacatene e falsamaglia 
tiraraggiI raggi, specie quelli della ruota posteriore, col carico tendono ad allentarsi o piegarsi, ed è bene controllarli e tirarli periodicamente anche durante il viaggio.
raggio di riserva 
mappe google offline / cartineVedi 7.2 “Dove andiamo?”
borracceVedi 7.3
copriborsa impermeabileNon strettamente necessario se le borse sono già impermeabili; si tratta di un telo elastico da avvolgere attorno alle borse in caso di pioggia.
Spazzolino pulizia catena 
viti e bulloni varieServono sempre, e quando si allentano vengono perse senza che ce ne rendiamo conto. Per fissare un portapacchi, un parafango o qualsiasi altra cosa, è sempre bene averle.
tante bustePerché le buste, direte voi? Perché le buste ingombrano e vengono buttate sempre e poi si rimpiangono nel momento del bisogno, e il viaggio coincide con l’apice di tale momento del bisogno. Servono a separare indumenti buoni da quelli malvagi (puzzolenti), attrezzi, cose umide, cose unte, cose asciutte, cibi e criceti vari. O eventualmente ad autosoffocarsi, se qualcosa va storto.
tantissime fascette di varie misureSe le buste si rivelano amiche del cicloviaggiatore, le fascette diventano salvezza: da quando me ne sono accorto, sostengo che “non c’è problema al mondo che non possa essere risolto con una fascetta o con un caffè”
ATTREZZATURA CAMPEGGIO 
tendanon dimenticate picchetti e stecche – se pensate sia impossibile, sappiate che a me è capitato.
materassinodal dormibene della palestra agli autogonfiabili tecnici, per tutti i gusti e schiene
sacco a peloovviamente in linea con la stagione e il clima della meta scelta
torcia 
fornelletto a gasse si va in campeggio e si evitano cibi pronti
caffettiera e tegamicome sopra
posate da campeggio 
coltellino multiuso / cavatappi / apriscatole / apribottiglieOk sei bravo e apri la Peroni con l’accendino, ma il vino come lo stappi poi?
accendinoanche se non fumate, serve SEMPRE (vedi sopra)
martelletto per picchetti 
sapone di Marsiglia (da bucato)se si decide di lavare i panni
filo stendipanni e mollettecome sopra
tappi per le orecchieIndispensabili se si viaggia e dorme con me
ABBIGLIAMENTO 
calzoncini 
maglie tecniche 
cambi (mutande, calzini) 
magliette cotone 
felpa pile 
giacca a ventoovviamente la cosa migliore è sempre un abbigliamento a strati; la pesantezza della o delle giacche va valutata in base a luogo e stagione
pantalone lungocome sopra
scarpe 
sandali / infradito 
berretto 
occhiali / occhiali da sole 
asciugamano tecnicosono più piccoli, fatti apposta per raggiungere piccole dimensioni piegati, si asciugano prima – purtroppo non asciugano benissimo te, ma non si può avere tutto
telo marese c’è il mare; altrimenti, telo da montagna.
costumevedi sopra
guantini 
giacca impermeabile / k-way 
bandana 
ACCESSORI 
Cellulare / portacellulare  Il docooler è ottimo e comodo, e fissa il telefono al manubrio con una vite.
caricabatterie 
caveria usb varia 
power bankIl power bank è uno strumento indispensabile se si usa molto il cellulare e si sta in campeggio, o comunque in posti dove non è scontato trovare una presa di corrente. Io uso un Aukey da 20000mAh, che può fornire quattro/cinque cariche complete a seconda del modello, ma anche la Cellularline fa ottimi prodotti. In linea di massima, sono da considerare funzionali per il viaggio quelli da 7/8000mAh in su.  
tablet / caricatoremi è stato utile per scrivere gli appunti di viaggio e mandarli in tempo reale
macchina fotografica / camera go pro / ecc. 
libri 
crema solareanche quando è nuvoloso o non particolarmente caldo, stare esposti a luce e vento per svariate ore a fine giornata si fa sentire (per lo stesso motivo, cappello e occhiali sono utili)
portafogli / passaporto / documentiSe si viaggia per perdersi, sapere chi si è può tornare sempre utile
generatore codici bancari / chiavettaSe non si vuole viaggiare con grande contante o si prevedono disastri economici, un ATM si trova (quasi) ovunque; tuttavia, dovesse essere necessario ricaricare una prepagata, fare un bonifico o qualsiasi altra cosa… insomma, non si sa mai.
chiavi di casa / chiavi catena o lock 
cuffiette / I-podSe si viaggia soli, possono rivelarsi ottime compagne
carta e pennaEvitando la Moleskin, un bloc notes da 50 centesimi in cartoleria andrà benissimo. Decisamente più affidabile e più romantico del tablet.
SANITARI / BAGNO 
dentifricio e spazzolinoI migliori amici dell’uomo fin dal momento della loro invenzione, e forse l’unico punto indispensabile della lista
shampoo / docciashampoo / bagnoschiuma 
tagliaunghie 
deodorante / sapone 
salviettine umidificanti e fazzolettiSecondi in pole position subito dopo lo spazzolino, per le soste nature sono un fattore chiave, che può determinare l’umore di intere giornate di viaggio.
cerotti / garze / acqua ossigenata 
medicinali 
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3.5. L’assetto di carico

Caricare la bici in maniera ragionata e funzionale è una delle parti più ardue del viaggio. Solo col passare dei giorni diventa più semplice e rapida la localizzazione di un oggetto, e il suo conseguente posizionamento in cima o in fondo alle borse in base alla sua frequenza di utilizzo: è praticamente impossibile tentare di accorciare questo processo di apprendimento sul campo, rassegnatevi. Tuttavia, col passare degli anni, mi sono abituato a fare almeno una macrodivisione a monte delle cianfrusaglie spesso inutili che mi porto dietro (sì, sono uno di quelli “meglio pesante ma con un oggetto inutile in più”, categoria di viaggiatore scomoda): vado per livelli.

Viaggio o escursione breve, una borsa Ortlieb; viaggio medio, due borse Ortlieb; viaggio lungo, due borse Ortlieb + borsa manubrio. Eventualmente, si può pensare di espandere ulteriormente lo spazio di carico con seconda coppia di borse anteriori, e ancora con zaino o sacca legata sopra il portapacchi, ma andiamo sul molto pesante, pesante perfino per me.

In una borsa metto tutto ciò che è attrezzi e meccanica, nell’altra tutti gli indumenti, mentre gli accessori, i valori e le cose di utilizzo frequente nella giornata vanno nella borsa manubrio. Se ho tenda e/o materassino, li lego sul portapacchi sopra le borse, lasciando quello spazio più leggero possibile. Basta solo ricordarsi quale è la borsa-officina e quale la borsa-guardaroba, io ormai le distinguo dalle spillette.